In Val di Mello

inserito il 16 Luglio 2012
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Il gruppo che non c'èSabato 26km in Val di Mello, sveglia alle 4.45, ritrovo 6.15 a Bergamo, tutti puntualissimi. Eravamo in 6  pronti per la trasferta: Cristina e Gianni, Franco, Massimo, Adriano ed io.
E’ stato bellissimo, nonostante la pioggia, nonostante la nebbia che nascondeva / e poi scopriva / le cime di granito.

La valle è un incanto. Mentre stavamo scendendo, Franco, che è romantico, ha detto: ‘Le montagne, così ardite, sembrano castelli‘ / era pieno di marmotte, che fischiavano per segnalare l’arrivo di Kiss e il pericolo di un’invasione: eccole trasformate in sentinelle di guardia. E noi, in eroi di una Ricerca, inseguiti da draghi invece che dalle ombre e dai fulmini.

Un paesaggio così inaspettato, incombente, con le pareti di granito violacee, le striature verdi dei licheni, le cascate. Il rumore dell’acqua onnipresente, gli alberi silenziosi, i gradoni di 1.400 metri di salita.

Ad un certo punto, una croce in memoria di Agostino Parravicini, morto a vent’anni nel 1935 e ancora oggi indimenticato:  lì a dominare una fenditura tra due montagne che ti fa sentire minuscola / ci sono memorie che attraversano i secoli e vivono quando tutti coloro che hanno contribuito a crearle ormai riposano in pace /.

E poi, come dietro un angolo, un pianoro verde, pieno di tane di marmotte, con cavalli e asini che brucavano liberi; in fondo le montagne avvolte nella nebbia. Pioveva quando sono arrivata lì, avevo indosso la mantella arancione comprata per il Cammino, il rifugio dominava dall’alto, ancora tanto distante. Poco dietro di me, Cristina a Gianni.

E sono stata di nuovo FELICE, e libera, come in Islanda. Bagnata, con lo zainetto leggero, le mani fredde, le bacchette rosse, la voglia di urlare. Null’altro esisteva: io e il mondo e una nuova Compagnia dell’Anello.

Siamo arrivati al Rifugio Allievi. Ero stanca, avevo fame, e freddo, ma c’era quell’aria di cameratismo così intimo che mi fa sentire a casa, come in un viaggio / ti ricordi, la notte passata a scalare Adam’s Peack, con un cane a tre zampe? Si possono forse dimenticare le grAAndi imprese?  /.

E poi la discesa, quasi in solitaria, mentre arrivavano il temporale e anche il buio.

Ci siamo fermati a cena a San Martino, e pensavo: ecco, una giornata indimenticabile.

categoria: // Backpack

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