I racconti del passo Portula

inserito il 4 Marzo 2012
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Passo PortulaQuesto post è scritto per me.
Per favore, non proseguire nella lettura.


Sto attraversando un momento di buio.
Sono molto triste, vedo tutto nero. Mi sento molto sola e non dovrei, perchè c’è Betty che mi scrive sempre e mi è tanto vicina. C’è Iran che dorme qui sulla sedia.
Eppure ho l’anima risucchiata da un buco nero. Tanti pensieri tristi, tanti rimpianti. Tanta amarezza.

Venerdì ho chiamato Fabio e penso che partirò per il Costa Rica, per l’ICANN meeting. Forse ho un po’ bisogno dell’allegria di Daniel. Forse ho bisogno di allontanarmi. O di ritrovarmi.
Di capire cosa voglio davvero, senza ascoltare le voci degli altri.

Ieri sono andata a camminare in montagna, con un gruppo bellissimo. Franco ha insistito e alla fine ho detto di si.
Siamo partiti da Carona, fino al rifugio Calvi e poi su, fino al Passo Portula.
In 3 sono arrivati fino alla cima del Madonnino: non io, che ero l’unica senza ramponi.

Era una giornata di sole molto bella. Quasi caldo. Avevo i bastoni nuovi, rossi e neri, che ho comprato la scorsa settimana.
Ho ascoltato tante storie, mentre camminavamo verso il rifugio. E il silenzio e il respiro della montagna, mentre salivamo fino al Passo, sprofondando nella neve, tirando ad indovinare, come se fossimo in un campo minato.

Franco ha 56 anni e ne dimostra si e no 40. Ha due figli, è separato. Vive in Val Seriana, e lavora part-time in banca, che è un lusso infinito per chi come lui ama lo sport, la montagna, l’aria aperta.
Corre. Maratone, Passatore, Vertical. Ha fatto un sacco di corse.
Soprattutto: è una persona entusiasta della vita.
Mi ha detto che per un anno è rimasto quasi cieco, in seguito ad un intervento agli occhi andato male. Ha detto che stava impazzendo. Non poteva bere da solo nemmeno il caffè. Non poteva lavorare, non poteva uscire. Era diventato una belva in gabbia.
Poi, dopo un anno, ne è uscito. Diverso. E ora ringrazia per ogni cosa, sa quanto è bella la vita.

Eravamo in 13. C’erano Margherita, Adriano (troppo simpatico), Rosy, Michela, Cristina, Elidio, un altro Franco, Eric, e Bepi, che mi è piaciuto così tanto perchè è una persona risolta, felice: è in pensione e va a camminare 2 volte la settimana, ha un figlio e nipoti.

Con me sono stati tutti gentili, e mi si è un po’ riscaldato il cuore.

Ma ora sono di nuovo sola, ed è tutto così buio.

categoria: // Backpack

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