Funeral Blues

inserito il 31 Gennaio 2011
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Questo pomeriggio mi ha chiamato Stefano, e così ho saputo che è morta Sonia.
L’avevo conosciuta un anno e mezzo fa, quando lei e Stefano uscivano insieme – allora portava i capelli a caschetto e aveva il viso rotondo, simpatico.
Nello scrivere il progetto di loyalty per i cinema l’avevo immaginata come testimonial, perchè era l’emblema della ragazza vivace, allegra, spigliata.

Sonia era un’attrice di teatro, e la scorsa estate l’avevamo chiamata a recitare per uno spot che ora è proiettato in tutti i cinema, prima di ogni film – recitava un ruolo che era il suo: quello di una ragazza tutta sorrisi.

Il giorno dello spot eravamo in pochi, una manciata di persone – Vito, Alessandro, Andrès, Maria Chiara, lei e Marco, il suo socio, e Barbara, la truccatrice (e poi Marco, il mio socio).
Le riprese sono durate tutto il pomeriggio e siamo andati a casa che erano le 2 di notte passate.

La ricordiamo tutti come una persona intensa – che trasmetteva una vitalità briosa (e proprio per questo sembra impossibile che sia morta).
Aveva portato una valigia di vestiti per scegliere con Vito quelli più adatti alle riprese, e avevamo passato più di un’ora in sala trucco, con Barbara, Maria Chiara e Marco, chiacchierando e raccontandoci mille storie.

Era restata fino alla fine, senza risparmiarsi, offrendosi anche di doppiare le parti dello spot non recitate.
Mi aveva poi scritto dicendo che era stata una bella esperienza, e che si era divertita a ritrovarsi protagonista di uno spot che in fondo era stato disegnato per lei.

E’ assurdo pensare che tanta vivacità, tanti sogni e progetti possano morire a 28 anni, travolti da un’auto. Sonia resta però nei nostri ricordi.

categoria: // In direzione contraria

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