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Di lei ho letto “Caramelo”, il libro che vorrei avere scritto, il libro più bello letto negli ultimi anni.

E ho appena finito “La casa di Mango Street”, una sperimentazione, certo nun un punto di arrivo, sebbene sia stato tradotto in molte lingue.
E’ una raccolta di racconti di una bimba cicana (il filone è quello dei libri scritti dal punto di vista di un bambino).

/ avrei voluto essere morta, trasformarmi in pioggia, che gli occhi mi si sciolgliessero in terra come due chiocciole nere /

Shakespeare ha scritto / La vita non è che un’ombra in cammino; un povero attore, che s’agita e che si pavoneggia per un’ora sul palcoscenico e del quale poi non si sa più nulla.
E’ un racconto narrato da un idiota, pieno di strepito e di furore, e senza alcun significato. /

Ho comprato un volo per Hong Kong.

Viaggio per acque sconosciute su una nave
Simile a milioni di altre navi
Che vagano per oceani e per mari
Lungo percorsi dagli orari perfetti
E molte ancora
Proprio molte anche queste
Ormeggiano nei porti

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Nell’aurea bolla edita da Alessio
Comneno per onorare con maestà sua madre
la molto savia kyrie Anna Dalassene
– d’opere e d’indole preclara –
vi sono elogi vari; ma una frase
su tutte, bella e nobile
vale la pena qui di riportare
“il mio, il tuo queste fredde parole da noi mai pronunciate”

Constantinos Kavafis (Alessandria d’Egitto, 1863 – 1933)

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Ho finito “Vento scomposto” di Simonetta Agnello Hornby (quella de: La mennulara – bellissimo -, La zia marchesa, Boccamurata, La monaca).
Atipico per lei, niente di che. La mennulara era decisamente un’altra cosa.

Baciatemi in fronte
voi che siete figli di un’unica stella
e le stelle non cambiano di colore,
come non cambia la nostra anima in altri continenti,
in voi che siete vivi
giocano le tradizioni
che sono fatte di solo amore
e non si spengono mai.

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