Parigi val bene una messa

inserito il 6 Luglio 2012
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1 giorno e mezzo a Parigi.
Partenza alle 13 da Linate, Easyjet (comodissimo), con arrivo ad Orly; hotel così così – un po’ polveroso, anche se in Rue de Jacob – ritorno il giorno dopo alle 22.30 purtroppo da Bouvais / MAI PIU’ /.

E’ sempre così bella, così decadente. Come un’aristocratica decaduta che vive in un fantasmagorico appartamento in Rue de Grenelle e affitta la camera della cameriera a chi viaggia / 😉 ti ricordi? /.

Gli incontri sono stati interessanti. Ma vuoi mettere fermarsi a Odeon e cercare il negozio di Romyda Keth, o zampettare attraverso tutta la città per raggiungere Place Vandome e quelle due vetrine rosa fatte della stessa materia di cui sono fatti i sogni.
Che meraviglia, che talento. Niente di quanto brillava ostentatamente nelle vetrine della piazza più ricca del mondo poteva valere il mistero nascosto dietro il saluto beffardo della Regina Elisabetta (in abito rosa, come le vetrine). Come si fa? Devo tornare, devo vederlo.

Sono stata anche al Centre Pompidou, ma purtroppo la mostra su Matisse era già finita. Che rabbia, è la seconda mostra importante che perdo per un soffio. In compenso, c’erano dei Mirò Blu molto belli, di un colore che ti portava lontano. C’erano i soliti Kandinsky, c’era La fine di Dio rosa e pastosa, un Twombly così familiare, Dix, Giacometti…
Rivedere alcuni pezzi è stato come ritrovare degli amici.

Mi sono chiesta quale pezzo sceglierei / è una domanda che si ripresenta ogni volta che inciampo in una collezione /. Difficilissimo rispondere.

Siamo stati a Les Deux Magots, che erano proprio vicino all’Hotel, come il Cafè Flore. Che lusso, che bella la piazza di Saint Germain des Près.
Abbiamo cenato in un posto curioso, stravolti e attirati dalla fila di gente che aspettava, Le Relais de l’Entrecote, e pranzato al ristorante sopra al Centre Pompidou.

Parigi dall’alto, così familiare e così ancora da scoprire. Avrei voluto fermarmi una settimana, magari in un appartamento, non in hotel. E girarla tutta come quando avevo 19 anni, e ancora non sapevo cosa c’era dietro quelle due vetrine rosa.

categoria: // Backpack

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